Pochi giorni fa Vitalik Buterin è comparso come coautore di un research paper intitolato Decentralized Society: Finding Web3’s Soul.
Il paper introduce un nuovo standard di token alternativo ai classici “gettoni” ERC-20 ed agli NFT (ERC-721 o ERC-1155): gli SBT o Soulbound Tokens, e ne esamina il possibile ruolo all’interno del Web3.
Gli ultimi avvenimenti, ha affermato Vitalik, gli hanno fatto riconsiderare il ruolo di Ethereum nello sviluppo del web del futuro. In parte, questo articolo ne è il risultato.
Il DAO è il cuore e la casa
di dieci mila cose.
Le buone anime ne fanno tesoro,
quelle perdute vi trovano riparo.”
— Lao Tzu, #62. (dal paper di Vitalik)
Per gli autori, compreso il co-fondatore di Ethereum e sempiterno dittatore benevolo del protocollo, la nuova aggiunta si configura come l’inizio di qualcosa che lui definisce la “Decentralized Society”.
Chi di voi ha giocato a World of Warcraft sa già la risposta, ma agli altri vale la pena spiegare brevemente l’origine dell’idea.
Avevo già accennato in un altro articolo in inglese qualcosa sul ruolo dei miti e della cultura nel modo in cui i protocolli sono stati sviluppati. Questo ne è un perfetto esempio.

Vitalik ha infatti ammesso di aver preso ispirazione dal popolare MMORPG della Blizzard: l’economia di World of Warcraft permette lo scambio, all’interno del gioco, di oggetti di almeno tre tipi: quelli che sono sempre scambiabili, quelli che sono scambiabili fino al primo utilizzo, e quelli che si legano per sempre al proprio account appena ricevuti.
Questo ultimo tipo sono gli oggetti Soulbound. Una volta ricevuti sono tuoi per sempre, e nessuno può toglierteli. Tranne ovviamente la Blizzard. Non puoi venderli, a tutti gli effetti, senza vendere il tuo intero personaggio (cosa che almeno formalmente non è permessa).
Da questi oggetti nasce l’idea di Vitalik. Ma a che cosa servono dei token su una blockchain, se non puoi scambiarli?
Secondo Vitalik lo sviluppo del Web3, ad oggi, è incentrato soprattutto attorno agli asset finanziari ma non tiene in considerazione le relazioni di fiducia.
Nonostante questo molte attività economiche che stanno alla base del sistema economico si basano su relazioni di fiducia “persistenti e non trasferibili”, come tutti i tipi di prestiti non collateralizzati od il personal branding.

Per Vitalik, i Soulbound tokens (SBT) possono essere in grado di rappresentare efficacemente le reti di fiducia dell’economia reale permettendo di verificare provenienza e reputazione dei peers.
Gli SBT sono un nuovo standard di token che non può essere trasferito (o alienato) ad altri, ma che in alcuni casi può essere revocato. Vitalik ha pensato ad un doppio standard per differenti esigenze: alcuni token potrebbero essere revocabili da chi gli ha emessi, mentre altri no. In entrambi i casi una volta che ricevi il tuo token lo terrai per sempre senza poterlo trasferire.
Vitalik immagina una società decentralizzata in cui ognuno ha un “Anima” (soul), ovvero un wallet specifico dove conserva gli SBT che corrispondono alle varie affiliazioni (lo sci club, l’università, i lavori..) maturate nel corso della propria carriera.
Nella loro forma più basica, i Soulbound token o SBT possono essere anche delle semplici autocertificazioni, similmente ai Curriculum Vitae.
Immaginate una DAO (un Ente Autonomo Decentralizzato) che sta sviluppando una community legata all’ambiente. Gli speaker più accreditati alle conferenze ed i laureati nei programmi più rilevanti potrebbero ottenere un token SBT “ad honorem”.
Immaginiamo invece che delle università inizino a rilasciare attestati di laurea su blockchain. Se queste fossero rappresentate sotto forma di NFT, i laureati stessi potrebbero venderle online a chiunque. Ma un SBT funzionerebbe alla perfezione per questo scopo. E’ una rappresentazione inalienabile del certificato, che non deve e non può essere trasferita a nessun altro.

Come ultimo esempio, pensiamo alle compagnie Web3 che in futuro vogliano assumere sviluppatori blockchain che abbiano partecipato a determinate conferenze o che abbiano specifici diplomi. Gli SBT permetterebbero di verificare che le credenziali presentate dai candidati siano autentiche.
Inoltre, secondo il paper, i Soulbound tokens (SBT) rendono possibili altre applicazioni più ambiziose come il recupero dei wallet perduti da parte della community, una forma di governance più solida (più resistente ai sybil attack), e tutta una serie di applicativi resi possibili dal fatto che i “diritti” rappresentati dagli SBT possono essere revocati da chi gli ha emessi.
Cosa succede se si perdono i token Soulbound, o SBT
Il processo di recupero è relativamente semplice, nel caso in cui l’emittente sia in grado di fornirtene un altra copia bruciando la prima.
C’è un secondo caso in cui i tutti i token SBT potrebbero essere recuperati attraverso un sistema di verifica distribuito di entità chiamate “guardians”.
I guardiani (individui, istituzioni o altre entità) potrebbero permettere il recupero degli SBT attraverso il loro lavoro di verifica e mantenimento previa autorizzazione da parte del possessore degli SBT.
Vitalik, dopo la sua “crisi” pubblica coincisa circa con il collasso di Terra, ha richiamato l’attenzione verso la necessità di tornare a quello che lui chiama il pensiero basato su principi (principle-based thinking).

Più di una volta Vitalik si è dimostrato estremamente brillante nel teorizzare qualcosa che poi è diventato un successo al di sopra delle aspettative: Ethereum è nato da una proposta di un giovanissimo Vitalik per un possibile sviluppo di Bitcoin. Qualche anno dopo, su Reddit, sempre Buterin ha teorizzato quello che poi sarebbe diventato Uniswap.
Adesso, con un ritorno a questo modo di pensare, si è presentato con un nuovo standard e un nuovo modello per il futuro sviluppo di Ethereum e del Web3.
Secondo un altro autore del paper, questo nuovo standard potrebbe “aprire una porta assai più ampia verso le blockchain, che diventerebbero il centro di un ecosistema basato anche sulla community e l’intrattenimento, e non soltanto sui soldi”.
Secondo stime del co-autore, i Soulbound Tokens (SBTs) arriveranno sul protocollo già dalla fine del 2022.
— alchimista.
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